“Due dei cardini su cui fonda il feng shui sono: il Qi (soffio vitale), l’energia che scorre attraverso la natura che occorre raccogliere e accumulare e lo Sha Qi (freccia segreta) una minaccia rappresentata da forme rettilinee dirette generalmente verso l’edificio.

Il Feng shui (letteralmente Vento e Acqua), antica arte geomantica cinese che insegna ad organizzare lo spazio abitativo in modo armonico e benefico per la salute fisica e mentale ha come obiettivo primario la ricerca per il benessere dell’uomo negli ambienti confinati e non, perseguito attraverso lo studio delle interrelazioni tra la triade Cielo – Uomo – Terra. Un atteggiamento presente anche nella cultura edilizia occidentale. Troviamo infatti traccia di questo atteggiamento costruttivo nella costruzione delle cattedrali romaniche e gotiche.

Ma cerchiamo di andare con ordine e di spiegare che cosa è, tecnicamente parlando, il Feng shui. Il concetto di edilizia Feng shui nasce dalla comprensione del principio secondo cui ogni luogo ha un suo carattere da rispettare. Un idea di abitare ce viene dal passato ma che rispecchia alla perfezione i concetti che il progetto Agrilizia sta portando avanti. Oggi, ma sopratutto domani sarà sempre più importante, per gli operatori attivi nel mercato edilizio, riuscire a coniugare le nuove discipline della Bioedilizia.

Nel termine Feng shui gli ideogrammi Vento e Acqua hanno un significato molto profondo, in quanto sia singolarmente sia in combinazione rappresentano dal punto di vista formale la manifestazione del flusso dell’energia.

Due dei cardini su cui fonda il feng shui sono: il Qi (soffio vitale) e lo Sha Qi (freccia segreta); il primo rappresenta l’energia che scorre attraverso la natura che occorre raccogliere e accumulare, evitando che ristagni, il secondo invece definisce una minaccia rappresentata da forme rettilinee dirette generalmente verso l’edificio. Il pensiero di una terra colma di energia (intesa quindi come organismo vivente) non è solo alla base del pensiero taoista da cui deriva il Feng shui, ma anche i nostri antenati (soprattutto nell’Europa del nord dove è sensibile il rispetto per l’ambiente) erano consapevoli di doversi rapportare quotidianamente con l’organismo vivente natura. Secondo Stephen Skinner (1985), “”il vento e l’acqua insieme esprimono il potere degli elementi che scorrono nell’ambiente naturale.”

Il feng shui pone risalto alle forme ed ai segni del paesaggio analizzandoli dal punto in cui nascono sino al punto in cui muoiono e determinando in tal modo la loro posizione e orientamento.

Uno dei due indirizzi fondamentali della scuola Feng shui è quello della Forma o della Configurazione che studia e analizza i caratteri naturali (montagne, colline, grandi alberi, rocce, vallate, corsi d’acqua maggiori e minori … ) e artificiali (edifici, linee telefoniche, dell’alta tensione, e infrastrutture in genere).

Tradizionalmente la cultura architettonica occidentale ha operato (a volte abusandone) con principi e schemi progettuali geometrici e prospettici estremamente rigidi, a differenza della cultura orientale basata su forme sinuose e meandriformi vicine ai principi naturali ed ambientali.

Nell’architettura orientale, e soprattutto in quella cinese, non si accede ad un edificio attraversando un viale prospettico, ma camminando su una serie di selci disposte in maniera sinuosa e meandriforme sul prato.

La stessa regola è applicata nei giardini dove gli elementi di attraversamento assumono forme e configurazioni a zig zag, regalando ai visitatori continue sorprese e visuali sempre diverse del paesaggio naturale.

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