Buone notizie per il settore della Bioedilizia e per i servizi di architettura: cresce la domanda di edifici eco-sostenibili.

Molti l’avevano bollata, troppo presto, come una fatua tendenza, ma la Bioedilizia si sta invece confermando come un vero e proprio pilastro, una base su cui pensare e progettare qualunque nuovo edificio.

I risultati della ricerca Dodge Data & Analytics World Green Building Trends 2016 Smart Market Report, basato su un campione di oltre 1.000 professionisti del settore AGRILIZIA attivi in 69 paesi nel mondo.

Il primo dato significativo dello studio è quello relativo alla percentuale di imprese che entro la fine del 2018 prevedono che il 60% dei loro progetti sarà imperniato sui criteri della bioedilizia. Altro dato utile per capire l’incremento dell’architettura ecosostenibile è dato dal mercato legato ai materiali green, che raggiungerà un valore di 234 miliardi dollari entro il 2019. A riguardo il progetto Agrilizia può vantare la presenza tra i partner del progetto dell’Associazione Casa Verde CO 2.0,

Casa Verde CO 2.0, è il più grande polo produttivo italiano della bioedilizia. Ne fanno parte 72 aziende, 40 delle quali sarde, tra cui la più nota è Edilana. Obiettivo dell’associazione è promuovere l’utilizzo di materie e prodotti realizzati senza ulteriore consumo di suolo e di risorse e senza ulteriori aggravi di CO2, come ad esempio la lana di pecora sarda o le sotto-lavorazioni del latte di pecora e di capra, realizzando, a km 0 e km scambiato oltre 400 prodotti come massetti, tegole, mattoni di terra cruda, pannelli e materassini termo-fono isolanti, pannelli, pitture, ecc. Il coinvolgimento di Casa Verde CO 2.0 è fondamentale per l’apporto in termini di esperienze e know how nel tema del riuso delle eccedenze agricole in edilizia nonché per le altre sperimentazioni che i partner dell’Associazione stanno compiendo su tematiche come gli interventi di recupero e ripristino ambientale biocompatibili.

Gli edifici green realizzati secondo i principi dell’AGRILIZIA sembrano comunque piacere a tutti, tanto che si stanno diffondendo in tutto il mondo. Il campione degli intervistati dallo studio Dodge Data & Analytics World Green Building Trends 2016 Smart Market Report si aspetta un risparmio del 14% sui costi operativi rispetto alla nuova edilizia tradizionale e del 13% sui progetti di ristrutturazione. Ma a puntare forte su edifici green è l’aumento del loro valore di mercato, pari al 7% rispetto alle costruzioni tradizionali. Il secondo motivo di traino (35%) delle costruzioni verdi è rappresentato dalle normative ambientali, che fa segnare un autentico balzo rispetto alla percentuale (23%) registrata nel precedente rapporto, datato 2012.

Sempre secondo il rapporto Dodge Data & Analytics World Green Building Trends 2016 Smart Market Report inoltre il risparmio energetico è l’aspetto più apprezzato tra gli intervistati (66%) in tema di edilizia sostenibile, seguita dalla conservazione dell’ambiente e delle risorse naturali (37%) e dalla riduzione del consumo di acqua (31%). Per questi e altri motivi la bioedilizia crescerà un po’ ovunque in modo sensibile, proseguendo questo trend nei Paesi dove già va bene (come gli Stati Uniti, la Germania e la Gran Bretagna), e registrando un aumento decisamente significativo e trainante nelle economie emergenti.

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